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venerdì 5 ottobre 2018

LA SUPERFICIALITA' E' UNA SCALA CON UN SOLO GRADINO

Siamo allibiti per tanta superficialità da parte di alcuni veterinari che straparlano in televisione di tecniche addestrative che non conoscono e che ripetono è - il caso di dire - "A PAPPAGALLO" –, spiegate loro da chi non ha una formazione specifica nel settore del comportamento animale, settore che, invece, richiede studio, frequentazione di Corsi, Aggiornamenti e revisioni continue; impegni e doveri simili a quelli ai quali sono chiamati i veterinari.
Il Rinforzo Positivo, per esempio, non è una tecnica semplicistica come dare un bocconcino, è una procedura tecnica complessa, durante la quale si raccolgono dati che servono per valutare se il training che stiamo facendo è di valore per l'obiettivo che si vuole raggiungere.
Segue delle regole, è fissato in una formula che non si può e non si deve modificare come avviene per la matematica, la fisica, la geometria.
Qualunque veterinario, prima di pubblicizzare l'operato di chiunque, dovrebbe verificare prima se esistono gli attestati di educatore, poi COME SONO STATI RAGGIUNTI CERTI RISULTATI e a quale codice etico/deontologico aderisce quell'operatore.
Cosa è stato usato per ottenere un certo comportamento? Lo hanno appurato quei veterinari prima di pubblicizzare? Erano presenti solo durante il risultato finale del Volo Libero o si sono anche preoccupati di verificare COME veniva applicato l’addestramento? Si sono proccupati anche di saper se viene valutato lo stress del pappagallo dall'andamento del training e durante la sessione di Volo e insegnato come intervenire?
Chi si domanda veramente se il piacere è del pappagallo o del proprietario? E chi dovrebbe sottolineare tutti questi aspetti se non i veterinari?
L'indignazione che proviamo va di pari passo con l'invito a riflettere su quello che si fa, chi si pubblicizza e a chi ci si accompagna, perché l’educazione animale e, in particolar modo, quella dei pappagalli che volano liberi non è un marketing teatrale, che prende valore perché pubblicizzato da comici. Casomai lo perde, quel valore.
La pubblicità dovrebbe essere sempre distinta e distinguibile dall'informazione. Chi guarda, chi ascolta e chi legge dovrebbe essere sempre in grado di capire con chiarezza e senza possibilità di fraintendimenti se si trova davanti ad un’informazione data veramente con cognizione di causa per il benessere animale oppure si trova davanti a uno spazio di comunicazione promozionale.