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venerdì 6 ottobre 2023

BLUE

 RISPETTO: LASCIARE IL CONTROLLO NELLE MANI DELLO STUDENTE

Invece di punire il pappagallo con una dimostrazione di superiorità o di disappunto per una beccata o un comportamento sbagliato, questa allieva, protagonista del post precedente, ha imparato con noi a sostituire pratiche dannose e frustranti con interventi etici basati sull’Analisi del Comportamento.
E’ facile giustificare le punizioni per educare, basta inventarsi una spiegazione narrativa: succede in natura, i pappagalli lo fanno tra loro senza pietà, il pappagallo deve capire che mi ha fatto male.
Ma La questione è un'altra. Tutte le forme di prevaricazioni non hanno alcun fondamento né educativo né etologico e soprattutto aumentano l’aggressività. Qualunque giustificazione si tenti di dare, magari anche usando un tono di voce suadente.
Insegnare che quando un pappagallo becca deve essere ammonito, rivela una carenza di conoscenze, perché se quell'individuo becca lo fa in virtù di una storia di apprendimento, una storia avvenuta attraverso punizioni, umiliazioni, sopraffazioni, come girarsi di scatto e lasciarli da soli in stanza. Più punite più avrete bisogno di alzare l'asticella.
I pappagalli non beccano perché sono selvatici, non è il loro DNA che glielo fa fare, aggrediscono perché il proprietario o l’educatore non riconosce quale funzione produce mordere per quell’animale.
L’analisi del comportamento fornisce un livello di comprensione più profonda, più alta, più etica. E noi sappiamo fare anche un passo ulteriore, sappiamo insegnare ai pappagalli a dire No senza mordere.