𝐒𝑰𝑨𝑴𝑶 𝑻𝑼𝑻𝑻𝑰 𝑬𝑺𝑷𝑬𝑹𝑻𝑰 𝑫𝑰 𝑷𝑨𝑷𝑷𝑨𝑮𝑨𝑳𝑳𝑰, 𝑴𝑨 𝑳𝑰 𝑪𝑶𝑵𝑶𝑺𝑪𝑰𝑨𝑴𝑶 𝑫𝑨𝑽𝑽𝑬𝑹𝑶?

 

In pochi minuti, con la complicità dei social, chiunque può provare l'ebrezza di diventare un autorevole e riverito 𝑷𝒂𝒓𝒓𝒐𝒕 𝒊𝒏𝒇𝒍𝒖𝒆𝒏𝒄𝒆𝒓.

E questo soprattutto vale per le piattaforme di ultima generazione, luogo ideale per trasformarsi in esperti, aiutati dalla musica, dai filtri e dalla vivacità dell'insieme ma, soprattutto, protetti da uno schermo che mette al riparo da eventuali confronti diretti.

A volte, però, possono passare nozioni potenzialmente pericolose, accettate dagli utenti come vere.

Il sistema più semplice ed efficace per garantire la sicurezza delle informazioni - di cui siete convinti e delle quali vi fate portavoce -, è verificarle.

Ci sono tanti 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐢 𝐦𝐢𝐭𝐢 in circolazione, ovunque e da sempre, a volte si tratta di inezie, innocue, altre volte di concetti 𝙥𝙤𝙩𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙘𝙤𝙡𝙤𝙨𝙞.

Partendo da qui: 𝗲̀ 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗽𝗮𝗽𝗽𝗮𝗴𝗮𝗹𝗹𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗶𝗻𝗴𝘂𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗮𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗮 𝘂𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗲𝘀𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲?

𝗟𝗮 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝗲̀ 𝗻𝗼. I pappagalli non sono in grado di identificare una sostanza o un cibo edibile da uno non commestibile.

Possono ingerire diverse sostanze tossiche, come plastica, vernici, piante, intonachi e metalli, rischiando la vita. Accade e accade spesso.

E per quanto riguarda la saliva, è vero che non ce l'hanno?

La risposta anche in questo caso è no. La terminazione della lingua dei pappagalli è priva di ghiandole salivari, ecco perché risulta secca sulla punta. E, tra l'altro, non sempre!

I pappagalli possiedono le ghiandole salivari anche se per grandezza, fisiologia e distribuzione anatomica differiscono da quelle dei mammiferi.

Per questo motivo la produzione, la qualità e la quantità della saliva risulta diversa. Ma c'è.

Se amate i pappagalli, verificate sempre le informazioni di cui siete in possesso e che trasferite a un pubblico, perché possono indurre i proprietari ad adottare comportamenti superficiali e ad alto rischio.

𝓟𝓪𝓸𝓵𝓪 𝓡𝓸𝓼𝓼𝓲